Una città vivace, elegante, ricca di storia e di cucina: è Budapest, capitale dell’Ungheria.
Volendo dare qualche suggerimento su cosa mangiare a Budapest mi rendo conto che l’impresa è ardua, perchè quella budapestina è una cucina tradizionale, dai sapori forti, ma anche moderna, dalle suggestioni inedite. La varietà è infinita e se ci si tiene lontani dalla zona centrale del Vàr, si possono trovare ottimi ristorantini con un buon rapporto qualità prezzo. Molti dei locali storici, caffè e pasticcerie della città offrono una finestra sul passato, piccoli scorci della Budapest che ha scritto un pezzo di storia. Vale la pena anche solo entrare in qualcuno di questi posti per respirare un’ atmosfera d’altri tempi e osservare i budapestini chiacchierare nella loro animata quotidianità. Io ho fatto così. Allora cosa mangiare a Budapest? Ecco un piccolo assaggio dolce-salato di questa cucina.
Il piatto forte della tradizione budapestina è naturalmente il goulasch, che gli antichi magiari chiamavano gulyàs e che inizialmente non prevedeva la paprica, ora ingrediente diffuso. La ricetta tradizionale la vuole una zuppa a base di patate e carne, ma si trova anche in forma di stufato come è più diffusa da noi in Italia. Di per sè questo piatto basta e avanza, ma se avete ancora fame potete prendere un piatto composto, come uno spezzatino di manzo accompagnato da gnocchetti all’uovo, del coniglio arrostito o lo stinco di maiale.
Se invece vi piace sperimentare sapori particolari provate il fegato d’oca in gelatina di Tokaj, il vino più famoso dell’Ungheria. E sui vini dovrei aprire un capitolo a parte, perchè l’Ungheria è un grande produttore che vanta etichette molto interessanti. Io ho assaggiato proprio il Tokaj, nome oggetto di grande contestazione con il Tocai prodotto nella mia regione, il Friuli Venezia Giulia. Dopo lunghe dispute su chi dovesse tenere il nome, l’hanno spuntata gli Ungheresi e con buona pace dei friulani il nostro Tocai è diventato il Friulano. Ad ogni modo si tratta di due ottimi vini dal sapore completamente diverso. Per gustare un buon calice vi consiglio di andare in uno dei tanti wine bar presenti in centro, come quello a due passi dalla Chiesa di Santo Stefano o al Klassz, che collabora con la società del vino di Budapest e che vanta una varietà davvero notevole di etichette.
Tornando al cibo devo dire che ho apprezzato molto anche l’economico e sostanzioso street food che si trova nei mercati, in particolare al grande mercato coperto.
Un capitolo a parte lo meritano i dolci, che qui sono semplicemente deliziosi, da gustare in una delle pasticcerie storiche della città. Io consiglio di provare la Dobos Torte, il dolce più tipico di Budapest, composta da cinque strati di pan di spagna e cioccolato con una copertura di caramello e la Esterhàzy torte preparata con una pasta speciale di noci e una crema cotta alla vaniglia.
Ma l’esperienza da fare è quella di entrare in un’antica pasticceria e respirare il profumo dei tempi d’oro, del fermento letterario di questa città offerto da questi celebri luoghi di ritrovo. Se è vero che un passaggio alla famosa (e purtroppo turistica) Gerbaud è obbligato per ammirare gli splendidi interni, io ho preferito di gran lunga la piccola Ruszwurm, di fronte alla Chiesa di Mattia. E’ stata fondata nel 1827 ed è la più antica pasticceria di Budapest e può vantare tra i suoi illustri clienti anche l’imperatrice Sissi.
Per terminare questo piccolo viaggio tra i sapori della cucina ungherese non si può dimenticare la tipica grappa prodotta in questo Paese, diffusa anche in Romania, nella zona della Transilvania e della Voivodina: la palinka. Si ottiene da diversi tipi di frutti come la prugna, la pesca o la mela, ma vi consiglio di andarci piano: è fortissima!
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